Sacro ozio e fabbrica/scuola: quando spaziare tra materia e forma produce bellezza

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Sacro ozio e fabbrica/scuola: quando spaziare tra materia e forma produce bellezza

“C’era una volta sul Vomero un massaro ricchissimo, chiamato…., che aveva un figlio chiamato Nardiello che era il più sciagurato pecorone che si trovasse mai nella barcaccia dei falcacci, tanto che il povero padre se ne stava amareggiato e sventurato perché non sapeva né in che modo né in che maniera guidarlo a far cose di qualità e di qualche utilità.”
(Lo cunto de li cunti – Giambattista Basile)

 

Si rinnova l’appuntamento del giovedì sera con Artèpedagogia. In primo piano l’immagine visionaria di una trasformazione. Da una fabbrica potrebbe nascere una scuola? Domanda alquanto insolita, ma a cui è possibile dare una risposta affermativa grazie alla scoperta e allo studio di nuove geografie, alla riconsiderazione dei territori nel loro complesso e all’ impronta da imprimere nei luoghi.
Ospiti di questa settimana gli artisti del collettivo DAMP e il dirigente dell’Istituto Caselli De Sanctis Valter Luca De Bartolomeis.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]