MATERIA VIVA: il bello del mettersi all’opera dopo i Greci, i Borbone e Adriano Olivetti
“Materia Viva” è l’insieme di azioni a cura di Maria D’Ambrosio e Giovanni Petrone per fare luce sulla cultura materiale e produttiva dei territori, a partire da quello tra Napoli e Marcianise. All’Associazione F2Lab attiva per connettere arte e impresa e a Casa del Contemporaneo centro di produzione teatrale, che sostengono e promuovono il progetto, si affiancano il Comune di Marcianise, il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania, il Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, l’Istituto ‘Caselli-De Sanctis’ e Real Fabbrica di Capodimonte, insieme con imprenditori, artisti e studiosi da diverse parti d’Italia.
A Napoli, in un palazzo demaniale trasformato in via temporanea in centro per l’industria culturale, a ridosso di rua Catalana e delle sue attività artigianali legate alla lavorazione del ferro, si fa spazio “Materia Viva” con l’idea di portare al centro dell’attenzione e del dibattito pubblico il tema delle aree produttive e di quelle industriali per rendere più visibile un sistema economico che nel tempo ha stratificato saperi, dato forma al paesaggio urbano e generato ricerca e innovazione a partire dai materiali: dal tufo che i primi coloni greci hanno cavato e utilizzato per costruire il primo insediamento urbano di Palepolis (sul Monte Echia, a Pizzofalcone), passando per il ferro degli artigiani insediati in rua Catalana dal tempo degli Angioini, fino alla porcellana con la Real Fabbrica dei Borbone a Capodimonte, e agli attuali materiali polimerici e ai nuovi materiali termoplastici prodotti e lavorati a Marcianise recuperando e riciclando polistirolo, plastiche e altri scarti. In pieno centro urbano di Napoli, a ridosso di un piccolo distretto artigiano e dentro uno spazio ad alta vocazione artistica e culturale, si avviano i lavori di un gruppo che unisce sapienza, ricerca e operosità dei diversi partner che collaborano a “Materia Viva” e al suo sviluppo futuro. L’installazione “Vacuo” del Collettivo DAMP è il primo gesto con cui si avvia un lavoro per raccontare i luoghi e il loro rapporto con l’arte del produrre, del fare impresa, e con il territorio, la sua storia, le sue stratificazioni. L’installazione è occasione per interrogarsi e rivolgere uno sguardo più attento alle questioni legate ai processi produttivi, alla scelta delle tecnologie e dei materiali, alle idee che prendono forma, al loro caricarsi di valore o il loro svuotarsi di senso. “Vacuo” rende omaggio al materiale a memoria di forma e ai raffinati dispositivi meccanici con cui l’azienda Silver Prince produce i materassi a marchio Pale nell’area industriale di Marcianise, ma è anche un’opera astratta che sollecita chi la contempla a riconoscere nella forma data alla materia tutti i gesti che l’umanità compie quotidianamente e attraverso i quali disegna e dà forma alla materia e alle sue infinite possibilità, unendo la fatica e l’arte del fabbricare alla capacità visionaria del creare e dell’innovare. “Vacuo” è l’opera che ci ricorda di tenere insieme le questioni della forma e della sostanza delle cose, di avere attenzione ai processi produttivi e alle scelte dei materiali e al loro impatto sul sistema produttivo e su quello sociale e ambientale. “Vacuo” ricorda che ogni attività, artigianale, manufatturiera, meccanica, industriale, segna il territorio, genera un’area produttiva, lascia il segno nello spazio circostante che diventa paesaggio aperto allo sguardo e all’attraversamento.
Ospiti della serata il direttore de “La casa del contemporaneo” Giovanni Petrone, il direttore dell’Airpol Italia Riccardo van den Hende e l’imprenditore della Silver Prince Franco Silvestro.